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Salute e Nutrizione
“Sarebbe ora di accantonare certi atteggiamenti vecchi e poco scientifici e convincersi che i nutrienti hanno un ruolo essenziale nel mantenere integra la funzionalità biochimica dell’organismo e nel contribuire a correggere le mutazioni che con gli anni si accumulano a livello del nostro DNA. […] Oggi come non mai, siamo esposti fin da piccoli a dosi massicce di tossine alimentari e ambientali, oltre che da alimenti più poveri di nutrienti e troppo ricchi di calorie. Questo insieme di fattori fa sì che il corpo necessiti di dosi maggiori di nutrienti per metabolizzare ed eliminare le tossine in eccesso; ma questi nutrienti, nella quantità necessaria, sono difficilmente ottenibili attraverso la sola alimentazione. […] L’ideale sarebbe capire, con un medico esperto in materia, quali siano le proprie specifiche carenze e necessità, per impostare una terapia a base di integratori naturali con lo stesso rigore e con la stessa attenzione con cui si prescrivono le terapie farmacologiche. Ma esistono anche degli integratori sicuri e ben tollerati a dosi moderate che possono essere provati, in accordo con il medico, come primo approccio per situazioni non gravi e semplicemente a scopo preventivo in condizioni di forte stress”.
Questo passo, tratto da “Star bene davvero” di Filippo Ongaro, uno dei più importanti esponenti europei della medicina funzionale e anti-aging, da solo basterebbe a riassumere il senso dell’integrazione alimentare.
Esso contiene gli elementi essenziali per capire dove siamo e perché ci siamo:
· Negli ultimi decenni i cibi sono stati impoveriti dei loro essenziali nutrienti dai processi industriali, partendo dalla coltivazione dei prodotti per arrivare alla loro raffinazione e conservazione.
· L’inquinamento ambientale ha contribuito notevolmente all’assorbimento da parte del nostro corpo di tossine, alcune delle quali devastanti per l’organismo.
· La cultura medica è ancora in ritardo rispetto alle nuove conoscenze scientifiche che confermano la necessità, ormai improrogabile, di contemplare una visione olistica e preventiva che favorisca allo stesso tempo la divulgazione della priorità assoluta che deve essere accordata a una corretta alimentazione e ad un corretto stile di vita.
Quando ho visto pomodorini coltivati su scaffalature contenenti un centimetro di terriccio con maturazioni accelerate-controllate, mi ha pervaso una tristezza che è penetrata fino in fondo al cuore. Se questo è il progresso, preferisco ritornare a cento anni fa, quando le condizioni di vita erano più difficili nel nostro mondo, ma sicuramente più in armonia con l’universo. Potete immaginare di quali nutrienti possa essere costituito un tale pomodoro. Non aggiungo altro rispetto al primo punto.
L’inquinamento ambientale è stato fatto diventare, grazie agli interessi economici, una normale e quasi necessaria conseguenza di un tanto declamato progresso fino ad alzare spesso le soglie di sicurezza dei parametri di riferimento che cambiamo di nazione in nazione, come se alcuni esseri umani fossero più o meno votati a un grado di inquinamento piuttosto che ad un altro.
Nei milioni di anni che lo hanno condotto alla sua formazione, il nostro organismo non si era mai trovato di fronte a due condizioni così provanti come quelle sopra descritte: scarsità di nutrienti essenziali ed elementi destabilizzanti come gli inquinanti dentro un sistema delicato e complesso.
Ma a fare traboccare il vaso è la terza responsabilità umana di questa situazione che è legata alla storia della medicina e al cristallizzarsi di un sistema di cura, almeno per quanto riguarda la medicina occidentale, di derivazione pasteuriana, legata alle ‘vittorie’ riportate sugli invasori esogeni (microbi) che hanno contribuito a creare l’ideologia di una medicina cecchino contro lo straniero che si è involuta insieme ad una visione ‘spezzatino’ dell’essere umano.
Con queste premesse la visione dell’intero umano e dell’intero universo sono state relegate nella sfera del non scientifico e la ricerca si è indirizzata verso una falsa eziologia:
“In un mondo in continua evoluzione è una realtà inconfutabile che la medicina in generale ha un costo elevato, non cura sempre nel modo migliore e guarisce raramente. Numerose sono le patologie in cui i trattamenti sono essenzialmente sintomatici.
La salute dell’individuo è per certi paradossi meno importante della malattia, infatti l’uomo in buona salute non interessa alla medicina, che gli preferisce, per delle ragioni strettamente commerciali, un buon malato.
I sintomi sono considerati come degli eventi naturali, e la logica più diffusa è quella degli ‘ANTI’.
DOLORE=ANTIDOLORIFICO; INFIAMMAZIONE=ANTIINFIAMMATORI; INFEZIONE DA BATTERI=ANTIBIOTICI; INFEZIONE DA VIRUS=ANTIVIRALI; FEBBRE=ANTIPIRETICI; IPERTENSIONE=ANTIIPERTENSIVI; CELLULITE=ANTICELLULITE.
Anche in odontoiatria vale più o meno la stesso concetto.
PLACCABATTERICA=ANTIPLACC PULPITE=ANTIPULPITICO BRUXISMO=ANTIBRUXISMO
Si cerca il più delle volte di camuffare, ammazzare il sintomo, anziché chiederne l’espressione: perché sta avvenendo ciò?
Nel terzo millennio la medicina non può basarsi solo sulla cura dei sintomi, ma deve scoprirne le cause”
Così esordisce il dott. Antonio Scalabrino, pioniere dell’interdisciplinarità e della visione olistica, nel suo ultimo libro ‘Medicina, odontoiatria e stili di vita’.
L’integrazione è destinata a diventare non più e non solo un obbligo per gli sportivi o per le persone che hanno necessità derivate da problematiche cliniche, ma la ‘normale’ prassi per prevenire malattie e mantenere uno stato di salute ottimale.
Integrarsi e alimentarsi sono concetti destinati a incontrarsi e a convogliare in una sinergia inscindibile e della quale non potremo più fare a meno per curare, ma soprattutto mantenere la buona salute e quindi prevenire.
Integrarsi adeguatamente e nel modo più naturale possibile, insieme ad uno stile di vita sano, significa non solo prevenire l’insorgere di malattie cronico-degenerative, ma assicurarsi già da subito una qualità della vita ottimale e piena di energia.
E per fortuna la tecnologia non ha procurato solo disastri, ma ci permette oggi di estrarre nutrienti necessari per il nostro benessere e restituirci ciò che la natura ci aveva donato e noi abbiamo incosciantemente respinto. Perché oggi sappiamo che ciò che introduciamo nel nostro corpo interagisce con i nostri geni ed è determinante per la qualità e la bellezza della nostra vita delle cui condizioni spesso ci lamentiamo, senza riconoscere che siamo noi, con il nostro stile di vita sbagliato, che contribuiamo a deteriorarla.
E ci soccorre ancora il dottor Scalabrino:
“Ormai è noto che fattori dietetici e stili di vita hanno influenze significative, molto più della nostra evoluzione, anche solo nell’arco di una vita di una persona, influenzando l’assetto cerebrale, l’umore, l’attività mentale e, in generale, l’attività regolatrice del cervello. La genetica spiega le nostre origini, L’EPIGENETICA I MUTAMENTI IN BASE ALL’AMBIENTE E AL CIBO.
I nostri genitori ci consegnano un foglio bianco sul quale noi scriviamo quotidianamente, e la scrittura varia a seconda dell’ambiente in cui viviamo, del cibo e del nostro stile di vita. Questo può essere il sunto della differenza che passa tra Genetica (il foglio bianco) ed Epigenetica (la scrittura); ognuno di noi è quello che mangia, che respira, che osserva e che pensa. Cresciuti in un ambiente diverso, con cibo diverso, con frequentazioni diverse… SAREMMO COMPLETAMENTE DIVERSI DA CIO’ CHE SIAMO”.
Ciò che auguro ad ognuno di voi è di riscoprire la gioia di essere in salute: una gioia che è totalizzante. Una gioia che attraversa il corpo e l’anima e che testimonia l’unità dell’essere umano e dell’universo.