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Il sistema immunitario per definizione è quell’insieme di organi, tessuti e cellule, che agiscono sinergicamente per proteggere l’organismo dagli attacchi di agenti patogeni, come batteri, virus, parassiti o anche di aggressori che si sviluppano all’interno del corpo stesso, come le cellule maligne di tipo cancerogeno.
Il sistema immunitario, al fine di proteggere dagli aggressori che minacciano la salute dell’organismo, innalza veri e propri argini di contrasto; fisici come la pelle e le mucose che rivestono il tratto gastrointestinale, l’apparato respiratorio e quello uro-genitale e chimici come muco, secrezioni, sebo, succhi gastrici, bile, ecc. adottando strategicamente una risposta alleata e congiunta da parte di specifiche cellule specializzate (globuli bianchi o leucociti, i linfociti responsabili della produzione di anticorpi, i monociti precursori dei macrofagi, i neutrofili, i basofili o mastociti e gli eosinofili), in grado di riconoscere, attaccare ed eliminare l’aggressore patogeno.
Il primo segnale di un sistema immunitario indebolito è rappresentato dagli alti livelli di stress; sia esso psichico che metabolico-funzionale. Trascurando a lungo i propri livelli di stress, diminuisce di contro l’efficacia del sistema immunitario, dove, il numero di globuli bianchi e linfociti decrementa aumentando il rischio di infezioni. A livello psichico poi, l’eccessiva irritabilità altro non è che un riflesso di un sistema immunitario debole.
I sintomi che si possono annoverare nella definizione di deficit immunitario, spaziano in vari distretti corporei evidenziando ad esempio stanchezza cronica, dolori diffusi e migranti dell’apparato muscolo-scheletrico, perdita di capelli, sintomi influenzali con tosse anche persistente e mal di gola, emicrania e cefalea, disturbi e sindromi da intestino irritabile (diarrea, stipsi, gonfiore e distensione addominale ecc.).
A questo proposito è utile ricordare che un altro importante regolatore immunitario è attivo a livello enterico (sistema immunitario intestinale). Il 70-75% del sistema immunitario è presente nel tratto digerente, pertanto, un sistema immunitario defedato può provocare la già citata stitichezza, acidità, gas, diarrea, ecc. Con una diminuzione del numero di microrganismi e batteri utili del tubo digerente (lactobacilli e bifidobatteri), esiste un rischio maggiore di infiammazione cronica e l’instaurarsi di malattie autoimmuni.
L’intestino deve quindi essere dotato di un efficiente sistema di difesa per contrastare il passaggio e l’attacco di eventuali agenti patogeni e aggressori. A livello enterico, infatti, troviamo il tessuto linfoide associato all’intestino (GALT la parte del sistema immunitario presente a livello del tratto digerente) costituito dall’aggregazione e organizzazione di cellule di difesa come linfociti, macrofagi e cellule dendritiche che collaborano per individuare, riconoscere ed eliminare potenziali batteri e virus.
Il sistema immunitario intestinale comprende anche il muco intestinale, le cellule di Paneth, specializzate e deputate alla produzione di effettori dell’immunità innata, specifici enzimi e il microbiota intestinale. Tuttavia, è utile sottolineare quanto l’alimentazione possa influenzare la composizione della flora batterica dell’intestino e, conseguentemente, la sua funzione protettiva di difesa.
Il sistema immunitario può essere mantenuto in uno stato ottimale adottando uno stile di vita sano caratterizzato da una regolare attività fisica, dalla gestione e riduzione dello stress e da una corretta alimentazione, che sia in grado di apportare tutti i nutrienti di cui il corpo ha bisogno per mantenere alte le difese immunitarie, ed anche dall’uso personalizzato di una integrazione naturale con integratori biologici naturali e rimedi di qualità certificata che interverranno per sopperire ad alcune mancanze di vitamine, minerali ecc. presenti nel corpo, qualora non sia possibile assumerle naturalmente con l’alimentazione quotidiana.
Vitamina C
La forma liposomiale è sicuramente quella migliore dal momento che la sua biodisponibilità nel venire assorbita e/o trattenuta viene assicurata dall’intervento dei liposomi; piccole particelle sferiche che incorporano il principio attivo all’interno di un guscio fosfolipidico, in modo da migliorarne l’assorbimento a livello intestinale (o cutaneo). A livello intestinale, i complessi liposomiali vengono infatti veicolati al pari dei lipidi nel circolo linfatico (anziché nel circolo sanguigno), saltando così il metabolismo di primo passaggio a livello epatico (nel fegato) che ne può determinarne una significativa inattivazione. La vitamina C (Acido L-ascorbico) svolge un ruolo importante in una serie di funzioni metaboliche quali la difesa antiossidante, il sostegno del sistema immunitario, con effetti antinfiammatori e immunologici, attiva la sintesi del collagene e della carnitina, attiva l’acido folico (vit.B9), partecipa alla conversione del colesterolo in acidi biliari, regola l’assorbimento intestinale del ferro, stimola la conversione dell’amminoacido triptofano nel neurotrasmettitore serotonina. La vitamina C è idrosolubile ed è la vitamina più popolare per quanto riguarda l’utilizzo come rinforzo del sistema immunitario. La vitamina C è presente in elevate concentrazioni all’interno delle cellule del sistema immunitario, dove esercita un’azione antiossidante di protezione dai radicali liberi che possono causare danni al DNA o favorire il suicidio della cellula stessa, oppure si accumula nei neutrofili, di cui stimola la proliferazione, favorendo la generazione di specie reattive dell’ossigeno e quindi l’azione microbicida.
Vitamina D
La vitamina D, è uno dei nutrienti più importanti e potenti per il supporto del sistema immunitario.
La carenza di vitamina D è una delle più comuni carenze vitaminiche riscontrate negli adulti. La ricerca scientifica ha dimostrato che una carenza di vitamina D3 è associata nello specifico a una maggiore autoimmunità (organismo contro sé stesso) e a una maggiore suscettibilità alle infezioni. Il recettore della vitamina D (VDR) si trova anche nelle cellule immunitarie (linfociti B,T Macrofagi) e loro stesse sono in grado di trasformare la vitamina D3 nella sua forma attiva.
Dagli alimenti siamo solitamente in grado di assumere solo il 20% del fabbisogno di Vitamina D e il resto è prodotto dall’esposizione solare nelle ore più calde grazie ai raggi UVB utili a questo scopo. La Vitamina D stimola particolari cellule (defensine e catelicine, peptidi prodotti dalle cellule immunitarie e dall’intestino). In questo modo contribuisce alla stabilità di una delle più importanti barriere verso gli agenti estranei come virus e batteri. La vitamina D3, in realtà è un ormone steroideo, è un modulatore del sistema immunitario che riduce le citochine infiammatorie, ne favorisce la maturazione delle cellule e aumenta la funzione dei macrofagi. La vitamina D stimola anche la produzione di potenti peptidi antimicrobici (AMP), che esistono nei neutrofili, nei monociti, nelle cellule Natural Killer e nelle cellule epiteliali del tratto respiratorio. La vitamina D stimola la produzione del glutatione, il più potente antiossidante e disintossicante del nostro corpo ed è a sua volta influenzata da esso, in quanto una carenza di glutatione impedisce l’assorbimento della vitamina D. Il dosaggio della vitamina D3 rappresenta un valido indicatore dello stato nutrizionale. La mancanza cronica di esposizione alla luce solare, l’invecchiamento che è legato alla perdita della capacità di convertire la vitamina D dall’esposizione solare, le diete vegane o troppo restrittive, un deficit di assorbimento anche legato a diete povere di grassi possono causare stati di carenza per questa importantissima vitamina.
Zinco
Lo zinco è un minerale che svolge un ruolo significativo nel rafforzare l’immunità, inibisce la replicazione virale e una sua carenza è legata a specifiche alterazioni del sistema immunitario e a un aumentato rischio di infezioni da patogeni. La riduzione dei livelli di zinco causa l’attivazione impropria delle cellule immunitarie e la disregolazione della citochina IL-6, una proteina che influisce sull’infiammazione cellulare. Il meccanismo è principalmente legato all’effetto di modulazione che lo zinco esercita sui geni che regolano questa citochina infiammatoria, riducendo il rischio di “tempesta citochinica”. La sua carenza è associata a un’infiammazione cronica. Inoltre, lo zinco sostiene la funzione del timo, del midollo osseo e della milza e favorisce lo sviluppo e la funzione dei linfociti T e l’attività dei macrofagi. Dal momento che non esistono nel corpo dei depositi di zinco, è necessario un suo apporto continuo con l’alimentazione e l’integrazione.
Lattoferrina
La lattoferrina è una glicoproteina capace di sottrarre il ferro non legato dai fluidi corporei e dalle aree di flogosi, con capacità due volte superiori rispetto a quella della transferrina, così da evitare il danno prodotto dai radicali tossici dell’ossigeno. È dotata di attività antivirale e antibatterica, nonché considerata uno tra i più importanti fattori dell’immunità naturale non anticorpale. Si trova nelle mucose e nei granuli dei neutrofili insieme ad altri fattori quali il lisozima e la lattoperossidasi, i suoi recettori specifici sono presenti sulle cellule epiteliali a livello delle mucose, sui linfociti, monociti, macrofagi e piastrine. La lattoferrina inibisce sia direttamente che indirettamente i diversi virus che causano malattie nell’essere umano, aumenta la risposta immunitaria sistemica all’invasione virale.
Quercetina
È un flavonoide dotato di notevole effetto antivirale, antinfiammatorio e di modulazione del sistema immunitario. Ha un effetto antiossidante riducendo i radicali liberi nel plasma e possiede, esplicandoli, effetti antivirali contro sia i virus RNA (influenza e coronavirus) sia i virus DNA (Herpes virus). La quercetina ha un molteplice ruolo sia come antiossidante che antinfiammatorio, favorendo la guarigione post-virale e il ripristino della funzione intervenendo nel riassorbimento dello zinco a livello cellulare.
Glutammina
La glutammina è l’aminoacido più abbondante nel corpo. Dopo un periodo di esercizio intenso i suoi livelli tendono ad abbassarsi insieme alla capacità dei leucociti circolanti. Questo incrementa i rischi associati all’aumento dei ROS e delle citochine proinfiammatorie per via del fatto che in questi periodi, il corpo può trovarsi in una situazione di ‘’suscettibilità immunitaria’’. La maggior parte della Glutammina viene utilizzata e captata dal fegato e dall’intestino, che la utilizzano all’interno delle proprie cellule immunitarie. Per questo è importante assumerla attraverso il consumo di proteine animali, attraverso la dieta oppure attraverso la supplementazione, anche in ambito sportivo e/o in deficit calorico glucidico importante.
Le barrette proteiche
Si configurano come un pratico integratore proteico, ideale per essere utilizzato durante la giornata perché grazie all’apporto di aminoacidi essenziali, sostengono la sintesi proteica e limitano il catabolismo muscolare e, grazie all’apporto di zuccheri garantiscono una fonte di energia altamente disponibile.
A livello biologico questi macronutrienti rappresentano, insieme ai carboidrati e ai grassi, gli elementi fondamentali per il corretto sviluppo dell’organismo umano e per il mantenimento delle relative funzioni biologiche, favorendo i processi energetici: si è stimato infatti che le proteine possano sopperire per circa il 15% al fabbisogno energetico giornaliero sia attraverso processi di ossidazione diretta degli aminoacidi sia attraverso la produzione di glucosio mediato da alcune vie biochimiche come la glucogenesi.
Favoriscono i processi plastici e ricostruttivi, rappresentando gli elementi principali coinvolti nella strutturazione tridimensionale dei tessuti, e soprattutto di quello muscolare.
Favoriscono i meccanismi di difesa immunitaria sfruttando le azioni metaboliche di alcuni aminoacidi come la glutammina o l’arginina che possono contribuire alla salute complessiva del sistema immunitario, rappresentando una fonte energetica particolarmente importante per cellule in attiva replicazione come quelle immunitarie.
Favoriscono i meccanismi di trasporto dal momento che le proteine sono deputate al trasporto ematico di nutrienti, molecole segnale ed ormoni fondamentali nel controllo coordinato delle molteplici attività funzionali dell’organismo.
Giuseppe Dr. Gianfrancesco ND Ph.D – Comitato scientifico Diamond Life
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